
SENTINELLE IN PIEDI, LA MOBILITAZIONE CONTINUA, DI NUOVO IN PIAZZA
6 Novembre 2025Da Nord a Sud, dalle grandi città ai piccoli centri: le Sentinelle in Piedi continuano a vegliare, in un’Italia chiamata oggi più che mai a scegliere quale idea di umanità consegnare al proprio futuro.
Dopo le mobilitazioni delle scorse settimane – da Brescia a Piacenza, da Milano a Cremona, passando per Imperia, Padova e Trieste – la rete delle Sentinelle torna a estendersi e a risvegliarsi. Nuove realtà locali si sono già attivate per dare vita a una mobilitazione diffusa, silenziosa, ma determinata, che attraverserà nuovamente Regioni e città, per dire con chiarezza che la vita non è negoziabile.
Le veglie di Sabato 29 novembre:
Verona, ore 10.30, Piazza dei Signori (statua di Dante)
Bologna, ore 17.00, Piazza Minghetti
Il Parlamento continua infatti a discutere un testo che, nel nome di una finta libertà, aprirebbe nel nostro ordinamento la strada a quella che di fatto sarebbe una forma di morte di Stato: la “non punibilità” per chi aiuta una persona a togliersi la vita. Una breccia che, come dimostrano gli esempi di Paesi che hanno già imboccato questa deriva, non rimane mai piccola, non rimane mai eccezionale: diventa prassi, diventa normalità, diventa mentalità.
E quando la mentalità cambia, a farne le spese sono sempre i più fragili.
Non si tratta di un diritto.
Non si tratta di compassione.
Non si tratta di civiltà.
È, semplicemente, la rinuncia collettiva a prenderci cura gli uni degli altri.
Negli ultimi anni abbiamo letto storie che raccontano un occidente smarrito: persone lasciate sole nella sofferenza psicologica, giovani che chiedono l’eutanasia perché depressi, pazienti abbandonati a diagnosi considerate “senza speranza” quando invece avrebbero bisogno di sostegno, presenza, ascolto.
Non possiamo accettare che questo accada anche nel nostro Paese. È compito dello Stato curare, non eliminare. Accompagnare, non abbandonare. Rafforzare la rete sociale, non recidere il legame tra le persone nel momento della fragilità.
Per questo le Sentinelle si preparano a scendere di nuovo in piazza.
«Non esiste alcun obbligo di legiferare e non esiste alcun vuoto normativo che imponga al Parlamento di introdurre nel nostro Paese pratiche che contraddicono la professione medica, l’etica del prendersi cura e la logica stessa della nostra civiltà. Chiediamo ai Deputati e ai Senatori di resistere alla pressione indebita della Corte Costituzionale e di ricordare che sono stati eletti dal popolo».
La sostanza non cambia:
se si apre la porta al suicidio assistito anche per una sola persona, si è già introdotto un principio secondo il quale alcune vite valgono meno di altre.
E una società che accetta questo non è una società più libera: è una società più fragile, più sola, più disumana.
Per questo le Sentinelle si alzano, ancora una volta, in piedi.
Vegliamo in silenzio, perché il rumore del mondo vorrebbe coprire la verità.
Leggiamo un libro, perché la profondità vince sulla superficialità degli slogan.
Stiamo a un metro di distanza, perché ciascuno è responsabile di un pezzetto di realtà, ed è proprio l’unione di quei piccoli metri quadrati che può ricostruire il tessuto sociale.
Ci mettiamo in piazza, perché la vita – ogni vita – merita di essere difesa pubblicamente.
La vita è inviolabile sempre, anche quando stanca, ferita, fragile.
Il cuore dell’uomo è troppo grande per cedere alle menzogne del potere.
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Comunicato 06/2025 – 27 Novembre 2025





