
LE SENTINELLE SI ALZANO IN PIEDI IN ALTRE DIECI CITTÁ PER DIRE NO AL DDL SUL SUICIDIO ASSISTITO
22 Ottobre 2025Da Monza a Trieste, da Trento a Crema e molte altre città per dire no al suicidio assistito
Dalla prima veglia di Roma del 13 ottobre scorso la mobilitazione delle Sentinelle in piedi non si è mai fermata: centinaia di persone si sono alzate in piedi in decine di città italiane, da Milano a Padova, da Cremona a Brescia, da Genova a Piacenza, passando per Busto Arsizio e Fossano (CN).
Di fronte a un Parlamento che sembra voler piegare il diritto alla vita a logiche di efficienza, autodeterminazione e utilità sociale, di fronte alla pressione indebita della Corte Costituzionale e di fronte ai propagatori di morte che presentano il suicidio come libertà, le Sentinelle non rimangono indifferenti e continuano a mobilitarsi con il format di resistenza e di testimonianza pubblica, che li contraddistingue: schierati in ordine, in piedi, in silenzio, leggendo un libro, guardando nella stessa direzione, che è quella di una società che non elimini chi soffre.
Negli scorsi giorni il Belgio ha concesso l’eutanasia a Siska De Ruysscher, di 26 anni, che ha chiesto di poter morire perché affetta da depressione, perché aveva cercato più volte di togliersi la vita, perché si è sentita abbandonata da un sistema sanitario e assistenziale che non si è preso cura della sua sofferenza. Non possiamo accettare che anche nel nostro Paese si tolga la vita ha chi ha un dolore psicologico ed esistenziale, lo Stato è chiamato a curare, ad accompagnare, a non lasciare solo chi soffre.
I prossimi appuntamenti saranno sabato 8 novembre a:
- Monza alle 16 nella piazza dell’Arengario
- Crema (CR) alle 16 in piazza del Duomo
- Trieste alle 16:30 in piazza Unità d’Italia
- Trento alle 16 via Piave (davanti al palazzo del Governo)
- Rimini alle 17 in piazza Cavour
E a seguire altre città, tra cui:
- Arezzo, il 15/11 alle 17 in piazzetta San Michele
- Bologna, il 29/11 alle 17 in piazza Minghetti
In un tempo in cui tutto si relativizza, in cui persino la morte viene presentata come scelta libera, le Sentinelle in Piedi ricordano che una società che legittima il suicidio assistito si trasforma in una società che smette di prendersi cura dei più fragili. Dietro parole come “compassione”, “diritto a morire” si nasconde una visione dell’uomo che considera la vita un bene di consumo, disponibile fino a quando non diventa scomoda, improduttiva, “inutile” o semplicemente costosa. Ma la vita non è un diritto tra gli altri: è la condizione di tutti i diritti, il fondamento di ogni libertà, la prima forma di giustizia.
In piedi, in piazza, le Sentinelle ricordano che la sofferenza può e deve essere accompagnata; che la risposta alla fragilità non è la morte, ma la prossimità, la cura, la presenza; che ogni vita ha valore, anche quando è ferita e anche quando è stanca. A chi è chiamato a legiferare le Sentinelle vogliono ricordare che non c’è alcun vuoto normativo. C’è anzi il dovere di resistere alle pressioni indebite della Corte Costituzionale che rischia di calpestare non solo il volere dei cittadini, ma la loro stessa dignità.
Per questo ci alziamo in piedi.
Il cuore dell’uomo è troppo grande per cedere alle menzogne del potere.
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Comunicato 05/2025 – 6 Novembre 2025





