
SENTINELLA, A CHE PUNTO E’ LA NOTTE? NO AL DDL SUL SUICIDIO ASSISTITO
19 Agosto 2025
RIPARTONO DA ROMA LE VEGLIE CONTRO IL SUICIDIO ASSISTITO
10 Ottobre 2025Ci sono già tre date:
A Roma lunedì 13 ottobre in piazza Vidoni alle 18
A Brescia sabato 25 ottobre in Piazza Vittoria alle 16
A Cremona domenica 26 ottobre in Piazza Duomo alle 17
Ma presto arriveranno le date di Milano, Genova, Trieste, Arezzo, Rimini, Cuneo, Bergamo e tante altre che in queste ore si stanno mobilitando di fronte all’ormai prossima discussione, in Parlamento, della legge sul cosiddetto “fine vita”, che è invece una legge sull’aiuto al suicidio di chi vuole togliersi la vita in un momento di grande sofferenza.
Il testo introduce infatti la “non punibilità” per chi agevola il suicidio, nello specifico il suicidio di persone affette da patologie irreversibili e che dichiarino di vivere sofferenze ritenute “intollerabili”. In questo modo però si sancisce per legge che ci siano vite di serie A – sempre considerate inviolabili – e vite di serie B – che in alcuni casi è “lecito” non difendere. Questo, in una società che si dice civile, è inaccettabile.
Il provvedimento nasce a causa della pressione della Corte Costituzionale che, con la sentenza n. 242 del 2019, ha depenalizzato l’aiuto al suicidio in precise circostanze (malattia irreversibile, sofferenze insopportabili, capacità decisionale integra, l’essere tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitale e soprattutto con verifica da parte del Servizio Sanitario Nazionale e del Comitato etico territorialmente competente). Si tratta di una pressione politica indebita di un organo che non è stato eletto, che non è deputato a legiferare e a cui il Parlamento deve rispondere con la stessa sfrontatezza con cui la Corte lo sfida.
Il testo base, adottato la scorsa estate e portato avanti dalla maggioranza di centro destra, prevede una serie di “tutele alla vita” e si presenta come opzione migliore rispetto alla portata eutanasica di altri testi depositati dal centro sinistra, ma l’impianto resta comunque quello di aprire la possibilità di ricorrere ad una pratica che tradisce la professione medica, la missione del servizio sanitario nazionale e la legge naturale, ancor prima di chiamare in causa qualunque principio morale.
Un testo che apre alla legalizzazione dell’aiuto a morire è l’inizio del suicidio di una società in cui già non si nasce più. Presentato come un “diritto civile”, una “libertà” da esercitare, questo testo svilisce la grandezza di ogni essere umano, la cui vita è degna anche quando sofferente, anche quando fragile. Uno Stato dovrebbe preoccuparsi di come non lasciare solo chi soffre, non di aiutarlo a morire.
Per questo le Sentinelle in piedi si preparano a scendere in piazza.
Scendiamo in piazza per risvegliare le coscienze sopite di chi non sa che cosa sta accadendo: molti cittadini italiani sono ignari di questa discussione in corso, molti restano indifferenti, altri ancora ignorano le conseguenze devastanti nei paesi in cui questi testi sono già diventati legge. Paesi in cui anche i minori sono “assistiti nel suicidarsi” anche solo quando depressi.
Noi di fronte a tutto questo ci alziamo in piedi.
Se non vuoi restare indifferente, contattaci per organizzare una veglia nella tua città.
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Sentinelleinpiedi.it
Comunicato 02/2025 – 30 Settembre 2025